LA SCRITTURA
Scrivere per me è un vero piacere
ma continuando a leggere tanto
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"Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me.
Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la consolazione nel cuore.
Altri mi insegnano a conoscere me stesso e mi ricordano
che i giorni corrono veloci e che la vita fugge via" F. Petrarca 



LA SERA
Mi chiamo Sera.
La mia pelle è bianca, di perla, splendente, la mia veste argento, trapunta di diamanti, i miei occhi neri come la pece, profondi come l'universo, le mie lunghe chiome blu cobalto, lucenti, che riflettono il colore del cielo.
Sono scesa fra la gente a placare gli animi, a rischiarare le menti, a fare spazio nelle coscienze, dopo una lunga giornata.
Trascino dietro di me un manto di stelle e di pace, e lo stendo su tutte le cose.
Sono aggrappata alla ringhiera di un giardino di città, in mezzo a un reticolo di rose e a fontanelle zampillanti, e attendo che le ultime luci si spengano alle finestre, cessi il baccano di cene chiassose, di televisioni accese, di allegre brigate dedite al vino, all'ozio e alle carte, e aspetto anche che quel bambino che esclamava di stupore indicando la luna venga accompagnato a dormire.
Veglio qui tutta la notte, seduta sull'albero, finchè ogni coscienza non abbia trovato riposo.
Quando questo avverrà, allora mi avvolgerò nel manto celeste e spiccherò il volo, salendo i gradini trasparenti che conducono alla luna.
Tutto sarà come il giorno prima, oppure diverso, ma gli uomini non vedranno l'ora che torni per immergerli e rinfrescarli nel mio dolce balsamo.

Condivido una gradita sorpresa
da parte del mio insegnante di pianoforte
LA SERA
Lied per Soprano e Pianoforte opera 109
Composizione del M° Stefano Ranieri 
Su Testo di Silvia Tinti


Una Poesia a me dedicata


Alcune Poesie
per me importanti

OMAGGIO A BOB DYLAN
SULL'ARIA DI "BLOWIN' IN THE WIND"
(e a Kiki Franceschi, ispiratrice)

Sto in mezzo ai miei libri ai miei ladri
Che rubano un pezzo di cielo
Dalla finestra
Percorsa da voli
Che intrecciano il sole
Di grandi spirali di luce.

E questo disegno sul muro
Dove ci siamo tutti
Ed io nel '400
Andavo per sentieri
Chiamando ad altissima voce
Dove fossero gli altri

Qui ho il mio pane il mio sale
Per combattere la tristezza
Or che gli amici da tavola
Son partiti da tempo

Qui ho il mio fuori e i miei fiori
Grandi come baobab
Che fioriscono in casa
E un'illusione non è.

Ed ho anche nelle mani il fuoco
Di un antico focolare
Che riscalda il domani
E diventa un altare

Son cose che vengono e vanno
E forse nemmeno ci sono
Ma portan con sé
La vita che è
Soltanto il passaggio di un volo

E forse questa è una canzone
Del nostro continuo migrare
Fra una parola e l'altra,
Ed allora tu prova,
Tu prova a cantare.

Testo del Poeta Franco Manescalchi
Rielaborato per la versione musicale da Silvia Tinti



SECONDA CANZONE
(COUNTRY)
"I TOSCANI"
SULL'ARIA DI "BLOWIN' IN THE WIND"
DI BOB DYLAN

Sopra i miei libri gli antichi
Giocano a "toppa" nei vicoli
E dalla finestra
Percorsa da voli
Intreccio parole nel sole.

Qui ho il mio pane e il mio sale
dal buon sapore di terra
Rimasto da sempre
Dov'era la madia
Ora è un ricordo alle mani

A volte vado lontano
Oltre le soglie del tempo
Nel '400
Lungo sentieri
Cercando le case dei Padri.

E questa è terra di fiori
Grandi come baobab
Che rifioriscono dentro la casa
E un'illusione non è.

E nelle mani ho anche il fuoco
Di un antico camino
Che piano piano ha riflessi di brace
E diventa un altare

Son cose che sembran venire
Dalle necropoli etrusche
E portan con sé
La vita che è
Soltanto il passaggio di un volo

E forse questa canzone
Del nostro lungo migrare
Son solo parole
Portate dal vento
Che noi riprendiamo a cantare.

Per la base musicale ha collaborato Silvia Tinti
Testo del Poeta Franco Manescalchi



TERZA ED ULTIMA CANZONE
(COUNTRY)
"IL VIAGGIO DEGLI ANTICHI"
DAL MIO LIBRO "I TOSCANI"

SULL'ARIA DI "BLOWIN' IN THE WIND"
DI BOB DYLAN
ISPIRATOMI DA KIKI FRANCESCHI

"A ANDREA CHIARANTINI E KIKI FRANCESCHI
CHE MI ACCOMPAGNARONO AL FOCOLARE PATERNO"

"ALL'AMICO GUALTIERO, 
CHE APPRESE LA LINGUA DAGLI ANTICHI"

E sopra i miei libri gli "antichi" nel tempo
Giocavano a "toppa" seduti per terra
E sotto un gran cielo
Percorso da storni
Intrecciavano oscure parole.

A volte andavano molto lontano
Lungo sentieri
Tracciati nel sangue
Cercando dov'eran le case dei Padri,

Dov'erano alberi grandi davvero,
Grandi come baobab
Che rifiorivano nella memoria
E un'illusione non era.

E nelle mani avevano il fuoco
Del mio stesso camino
Che si sfumava in riflessi di brace
E diventava un altare

E accanto al fuoco cuocevano il pane
Dal buon sapore di terra
In una madia che era tarlata
Come la voce di un vecchio

Cose lontane che sembran venire
Da una necropoli etrusca
E portan con sé
La vita che è
Soltanto il passaggio di un volo

E forse questa canzone
Del nostro lungo migrare
Son solo parole
Portate dal vento
Che qui, io riprendo a cantare.

Testo del Poeta Franco Manescalchi
Versione musicale di Silvia Tinti