IL MIO BLOG 
Una piccola presentazione ed un saluto a tutti i miei amici. 
Ho deciso di creare questo blog perchè attraverso le sue pagine mi possiate conoscere meglio e condividere con me alcuni pensieri e riflessioni, Silvia
                                    
                                                                                                 Facebook: Silvia Tinti

SERAPHINE LOUIS DE SENLIS - ARBRE DE PARADIS
Questo quadro esprime la magnificenza della natura, profonda, arcana, primordiale, radicata nello spirito del mondo, talvolta un po' crudele, sfuggente e controversa, caratterizzata da forti luci ed ombre ma anche benigna e protettiva, che tutto prende con sè col possente braccio e lo accoglie nel suo mantello blu e rosso scuro.
Uno scenario che quando lo contemplo mi sembra di scorgere tra i suoi meandri ogni sorta di figura, poichè è il luogo della creazione, in cui la fantasia si sbizzarrisce, l'inconscio si libera e dà forma a strani esseri quasi mostruosi che rappresentano le mie paure e i miei desideri più riposti. 
Le foglie sono gialle, rosse, marroni, ma non sembrano delle piume leggere, vellutate, delicatissime, fregiate di azzurro?
E mentre il vento spira trascinandole in un vortice e la luce arancione e scarlatta del tramonto le colpisce e le taglia, siamo proprio sicuri che non siano in realtà delle lingue di fuoco? 
I pensieri si intrecciano e si confondono fino a lasciare spazio a una quiete assoluta e mi stordisce un subitaneo senso di smarrimento dal quale prontamente mi ridesto. 
Altre volte correndo all'aria aperta e precipitandomi tra le spighe dorate, aspirando la vigoria della mattina con il rombo della cascata e il cielo splendente sopra di me, mi sento davvero in sintonia con la natura.
Penso che Seraphine Louis de Senlis, pittrice francese vissuta nel 1864, riesca a comunicare efficacemente tutto questo.

LA MUSICA
Oggi è un giorno particolare. 
Come il vento primaverile infuria agitando i fiori bianchi e rosa del mandorlo nel giardino, spazzando via le gonfie nuvole nere e permettendo al sole di inondare il paesaggio di arancio in un'alternanza movimentata di luce ed ombra, le mie mani, anche se ho ripreso lo studio del pianoforte dopo un mese, volano sulla tastiera con un impeto e al tempo stesso una grazia inaspettati. 
Invece di eseguire, come sempre, nota per nota l'evolversi della melodia, ho analizzato in modo geometrico l'architettura visiva e musicale del pezzo, e mi è parso di entrare in un gigantesco labirinto e di sollevarmi via via per contemplarlo dall'alto, osservando le evoluzioni contorte ma logiche e perfette della sua struttura.
Una, cento, mille voci mi hanno parlato insieme, e ognuna di loro si accavallava all'altra e voleva che le prestassi attenzione. 
Benchè abbagliata dalla grandezza, dalla molteplicità plasmabile di questo strano essere che è la Musica, ho osservato superba ma coinvolta, nella posizione onnisciente dell'universo al quale si prospettano meschine le piccole vicende terrene, le sue variazioni precipitose ma misurate: queste si impongono l'una sull'altra in un susseguirsi continuo e incalzante di entità che appena si manifestano svaniscono nel nulla, come enormi masse d'acqua che si rincorrono sospinte dai venti autunnali.
Le creste delle onde sono bianche e azzurre, mentre spostandosi verso la base troviamo tinte verde acqua, bottiglia, blu oltremare e cobalto. 
In questo, seppur effimero momento, mi sono sentita pervadere dalla magnificenza e dalla leggerezza dell'essere.

SPAZIO E TEMPO
Rimango affascinata dalla bellezza del mondo che mi circonda e spesso provo il desiderio di catturarla ed elaborarla attraverso la mia prospettiva.
Da qui nasce la passione per la pittura.
Quando dipingo mi immergo in un mondo magico fuori dal tempo e dallo spazio, cerco di dar forma a un'idea che ho in mente, mi ci butto a capofitto e mi lascio guidare dall'istinto nella delineazione del disegno e nell'accostamento dei colori, a seconda delle emozioni che cerco di esprimere. 
In quel momento capisco che il tempo non esiste perché rivivo le stesse sensazioni di quando ero bambina e comprendo anche che è semplice ritirarle fuori, basta saperle ascoltare e assecondare nell'attimo giusto.
Amo dipingere ad olio perché questa tecnica mi permette di creare molte sfumature e di stendere il colore in più modi, procedendo con calma per rielaborarlo spesso.
Provo molto piacere nel riuscire a completare infine il mio lavoro e suscitare emozione in chi lo scoprirà.

LA SERA
Mi chiamo Sera.
La mia pelle è bianca, di perla, splendente, la mia veste argento, trapunta di diamanti, i miei occhi neri come la pece, profondi come l'universo, le mie lunghe chiome blu cobalto, lucenti, che riflettono il colore del cielo.
Sono scesa fra la gente a placare gli animi, a rischiarare le menti, a fare spazio nelle coscienze, dopo una lunga giornata. 
Trascino dietro di me un manto di stelle e di pace, e lo stendo su tutte le cose. 
Sono aggrappata alla ringhiera di un giardino di città, in mezzo a un reticolo di rose e a fontanelle zampillanti, e attendo che le ultime luci si spengano alle finestre, cessi il baccano di cene chiassose, di televisioni accese, di allegre brigate dedite al vino, all'ozio e alle carte, e aspetto anche che quel bambino che esclamava di stupore indicando la luna venga accompagnato a dormire. 
Veglio qui tutta la notte, seduta sull'albero, finchè ogni coscienza non abbia trovato riposo. 
Quando questo avverrà, allora mi avvolgerò nel manto celeste e spiccherò il volo, salendo i gradini trasparenti che conducono alla luna.
Tutto sarà come il giorno prima, oppure diverso, ma gli uomini non vedranno l'ora che torni per immergerli e rinfrescarli nel mio dolce balsamo.

MI CAPITA 
Quando scrivo è come se vivessi un'altra vita, anzi più vite insieme, perché in quel momento mi lascio totalmente coinvolgere dalle vicende del protagonista e dei personaggi che lo affiancano.
Tutto intorno a me si colora di tinte accese e diventa appassionante, poiché ogni particolare, anche il più nascosto, può essere collegato e dare forma a idee bizzarre e fantasiose. 
Immergendomi in un mondo diverso sento di essere davvero padrona della mia esistenza, perché tutto è possibile, persino cambiare quello che non mi piace della realtà, rielaborarlo e farne tesoro alla ricerca di un'alternativa a ciò che è già stato scritto dal corso degli eventi.

IL VIAGGIO
Tutto ciò che è insolito e diverso mi entusiasma, mi spinge a lanciarmi in nuove esperienze per un semplice e vivace desiderio di esplorazione.
Sono sempre pronta a vivere appieno le piccole avventure quotidiane e, quando queste sono esaurite, a cercarne di nuove, riponendo fiducia in me stessa e impiegando rinnovata energia nell'affrontarle. 
Di frequente mi accade, al termine di una giornata intensa, di provare la cullante e ben accolta sensazione di addormentarmi stanca ma felice.
Quando sono in viaggio, che sia vero o immaginario, adoro immergermi in un mondo differente dal mio, per ammirare la grandiosità e la specificità dei paesaggi urbani o per fondermi con l'essenza vera e potente della natura. 
La curiosità che sorge spontanea mi stimola a imparare, a mettermi in discussione e a meravigliarmi di saper trovare idee e soluzioni che parevano impensabili, contribuendo a creare una conoscenza sempre più complessa, consapevole e matura. 
Penso infatti che ampliare gli orizzonti conosciuti possa aiutarmi a interpretare meglio la realtà. 
Amo inoltre esplorare il mio lato creativo, che dopo tale esperienza si sviluppa per mezzo della riflessione. 
Creare ad esempio attraverso la macchina fotografica, fissando immagini e particolari significativi per andare oltre i miei limiti, mi fa sentire libera da ogni costrizione non necessaria. 
Ogni tanto cambiare scenario, trascorrere del tempo sola coi miei pensieri mi rinvigorisce, ancor più se ho la possibilità di visitare luoghi d'arte, mostre e musei. 
Viaggiando ritrovo motivazione e forza, torno a casa più grande e mi proietto positivamente nel futuro. 
Come la partenza, anche il rientro è spesso una gioia perché percepisco tutto più bello rispetto a quando l'avevo lasciato e ne apprezzo maggiormente il valore.
E' vero che di solito so bene cosa rifuggo e non cosa cerco, ma senza dubbio desidero abbandonare per un po' un senso di incompletezza, vivere intensamente il presente e le opportunità che mi può offrire e sentirmi libera e felice.
Infine rispecchiandomi negli altri scopro la mia identità, poiché mi confronto con ciò che non mi appartiene e sono in grado di operare nuove scelte. 
Mi riallaccio poi a un passato sopito e rileggo la mia vita in chiave diversa, che mi permette di congiungermi alle radici più profonde. 
Talvolta è forte il desiderio di ritrovare persone, cose e luoghi per rivivere appieno l'unicità e la bellezza dei momenti trascorsi. 

UNA SORPRESA
Ieri ho rivisto il filmato di un mio concerto di qualche anno fa.
L'ho aperto distrattamente a metà per ricordarmi cosa stessi suonando: invece con mia grande sorpresa sono rimasta travolta dalla melodia intensa e commovente di Lezioni di Piano e ho pensato che devo ricominciare a studiarla.
E' come se mi riappriopriassi di una parte della mia vita. 

REMINISCENZE
Via da me pensieri maligni, reminiscenze di chi mi ha deluso! 
Non vi presterò l'attenzione che pretendete e non lascerò che mi ingombriate così la mente, tanta è l'importanza che vi conferisco. 
Non meritate il mio dispiacere... come mai però se vi scaccio ritornate, fingete di nascondervi e riemergete tutti insieme quando meno me lo aspetto? 
Ma ho forse paura di farmi sopraffare? No! 
Allora non vi considererò e penserò a come potete schiacciarmi senza ferirmi!

VORREI TROVARE
In questo momento vorrei trovare una persona da cui ispirarmi, che mi appaia all'improvviso presentandosi con spigliatezza disarmante, sicura di sé, un cuore grande e tante esperienze da raccontare. 
Che mi sorprenda, mi faccia sentire ingenua, impacciata e piena di debolezze, mi infonda il desiderio di scoprire la vita, scalfisca la mia sicurezza e infranga ogni certezza per far scaturire quel fuoco sottile che porta a migliorare e a cambiare. 
Sono troppo perspicace e disincantata: devo trovare chi è più esperto di me, poterlo ammirare e cercare di essere come lui, per arricchirmi seguendo il suo esempio. 
Non intendo un autore, un pensatore, un artista, un leader carismatico, un mito o un'idea; questi ho sempre il piacere di scoprirli e confrontarmi con loro grazie allo studio, per fortuna. 
No, proprio qualcuno in carne ed ossa vicino a me, nella vita reale. 
Che possa gioire della sua presenza e coglierne ogni sfumatura, avvertendone la sua speciale fragranza. 
Si siederà davanti a me e non riuscirò a staccargli gli occhi di dosso dalla curiosità! 

IL MENTORE
<< Or se’ tu quel Virgilio e quella fonte
che spandi di parlar sì largo fiume? >>

rispuos’io lui con vergognosa fronte.
<< O de li altri poeti onore e lume
vagliami ’l lungo studio e ’l grande amore
che m’ha fatto cercar lo tuo volume.
Tu se’ lo mio maestro e ’l mio autore;
tu se’ solo colui da cu’ io tolsi
lo bello stilo che m’ha fatto onore >> 
<< Ond’io per lo tuo me’ penso e discerno
che tu mi segui, e io sarò tua guida >>
Inferno, canto I 

La figura di Virgilio, il grande poeta latino che costituisce per Dante una guida morale e spirituale verso la salvezza terrena, è quella del Mentore, un modello di riferimento e un amico fidato che rappresenta soprattutto un sostegno per chi, adolescente, comincia ad affacciarsi al mondo adulto e rischia di smarrirsi nella vita personale e nella realtà odierna (la “selva oscura”).  
Ritengo che tale esempio sia fondamentale a partire dall’ambito scolastico: chi di noi non vorrebbe trovare un insegnante che trasmetta entusiasmo e passione autentici in quello che spiega e infonda amore vero per lo studio, svecchiato da ogni componente accademica e presentato come una reale opportunità di crescita da discutere, elaborare e fare propria?
Un professore rivoluzionario e comunicativo come il protagonista de “L’attimo fuggente” che inciti a “cogliere l’attimo quando è il momento”, a “rendere straordinaria la propria vita” e ad avere il coraggio di “combattere per trovare la propria voce”, di “ribellarsi alla quieta disperazione” prima che sia troppo tardi; che esorti a “cambiare, cercare nuove strade”, che faccia salire in piedi sui banchi per “guardare le cose da angolazioni diverse” e mettere in discussione ciò che già si credeva di sapere. 
Che finalmente affermi che quando leggiamo, non dobbiamo considerare soltanto l’autore, ma quello che noi pensiamo!
Per lo sviluppo di una personalità armonica possono essere presenti le figure di più soggetti che in parallelo concorrono alla sua formazione. 
Il Mentore non può essere inteso soltanto come un maestro, ma anche come un amico che ti porge una mano, ti invita a sognare e amare la vita oppure ti incoraggia a coltivare una passione o un interesse che ti scuote e ti proietta nel futuro.
Per i ragazzi forse è più facile acquisire gli insegnamenti di un loro amico coetaneo, anche se è importante confrontarsi e dialogare con persone adulte perché hanno più esperienza di loro.
Le energie e l’entusiasmo giovanili, che si esprimono in grandi speranze, devono essere convogliati attraverso la guida di un Mentore, che aiuti a riconoscere le inclinazioni di ognuno e incoraggi ad impegnarsi per cambiare la società; che combatta quel frequente e innaturale atteggiamento di resa espresso da indolenza, futili interessi e persino comportamenti autolesionisti nella ricerca di emozioni forti conseguente a un appiattimento culturale che non spinge a trovare la propria strada. 

LA CREATIVITA'
E' un atteggiamento mentale che ci permette di creare collegamenti fra le varie situazioni della vita quotidiana sulla base di esperienze e conoscenze acquisite, per trovare una nuova soluzione a un problema.
Ritengo che per svilupparla sia necessario “aprirsi al mondo”, cioè confrontarsi con tutto ciò che è già stato ideato e ricevere con benevolenza le novità, cogliendo e assimilando ogni aspetto che riteniamo valido, consapevoli di quanto la realtà sia complessa, e predisporsi alla sperimentazione.
Immagino che invece sia sbagliato focalizzare un solo aspetto e dare ad esso una sola risposta, senza prendere in considerazione tutte le possibilità che ci permettono di esplorare, crescere, cambiare e migliorare, perché porta a rifugiarsi in piccole certezze e a guardare con diffidenza tutto ciò che le minaccia.
Se ci soffermiamo su una precisa situazione, è importante non adottare un approccio superficiale e preconcetto ma analizzarla a fondo per valutarla con obiettività.
Ho osservato come la nostra società, soggetta alla logica opportunistica del mercato, tenda all’omologazione dei comportamenti e dello stile di vita; in questa massificazione il “diverso”, che opera delle scelte critiche perché sa comprendere e respingere i vari modelli che gli vengono proposti, si contrappone agli interessi dell’economia e quindi viene emarginato.
Il suo esempio ci fa capire che per essere liberi bisogna evitare di farsi condizionare da quelle tendenze e da quegli atteggiamenti comuni ai quali, secondo la maggioranza delle persone, bisogna conformarsi per venire accettati.
Ciò non significa disprezzare la realtà con superiorità, ma viverla attivamente per esplorare nuovi orizzonti, creare collegamenti e idee, cercando gli strumenti che aiutino a trovare soluzioni dapprima impensate.
La creatività, che si sviluppa partendo da questo presupposto, è una luce che, nell’opacità e nel grigiore della realtà non compresa e quindi non accettata appieno, si fa strada dipingendo a tinte vive il mondo che ci circonda.
Essa suggerisce di adottare un comportamento gioioso, fiducioso nel presente e nel futuro, confidente nelle proprie qualità e possibilità, teso alle novità, e fa scaturire in noi un senso di piacere nell’acquisizione di nuove esperienze.
Quando completiamo il processo creativo proviamo un grande appagamento, che può essere raggiunto dopo aver dipinto un quadro, composto un brano musicale, scritto una poesia o espresso un pensiero ed il senso di compiutezza che ne deriva ci fa sentire vivi, brillanti, speciali.
Tale prodotto rappresenta un atto di generosità che nell’ambito artistico si esplicita nella trasmissione di emozioni e di idee, mentre nell’ambito tecnico-scientifico nella divulgazione di invenzioni e scoperte. L’energico slancio creativo che ci induce a uscire dagli schemi per trovare nuove soluzioni è alla base del progresso della civiltà umana in ogni disciplina; non esiste infatti differenza tra inventiva artistica o tecnica.
L’innovazione è infatti la felice concretizzazione delle idee, e la creatività è la condizione per il raggiungimento di questa.
Come indica, in << Il Sole 24 Ore >>, Salvatore Carrubba, per favorire un avanzamento della società nella scienza e nella tecnica occorre stabilire uno stretto contatto fra un efficiente sistema di ricerca e il mondo della produzione, perché << la conoscenza deve scorrere da quelli che sanno cose a quelli che fanno cose >>.
Spesso, nell’ambito della ricerca, la creatività è indirizzata in funzione di un determinato studio che deve essere poi applicato nella società; è importante convogliare le proprie energie per il raggiungimento di un obiettivo, tuttavia non è possibile esercitare un completo controllo sul fluire rapido di grandi idee, pertanto, come suggerisce il capo della MIT Nicholas Negroponte, è necessario   << accettare queste disordinate verità sull’origine delle idee e continuare a premiare l’innovazione e a lodare le tecnologie emergenti >>.
In conclusione, la creatività è la predisposizione a essere curiosi, a mantenere l’ingenuità e l’immaginazione dei bambini, a sognare ad occhi aperti, a cogliere le somiglianze e le analogie, a ricordare le difficoltà passate per trasformarle in nuove opportunità e il conflitto in motivazione a crescere.
E’ la capacità di essere pronti all’adattamento, di sapersi organizzare seguendo la propria volontà ma anche i consigli e gli esempi altrui, di osare inoltrarsi in sentieri difficoltosi che tuttavia ci porteranno a raggiungere un obiettivo.
E’ la forza di non scoraggiarsi davanti alle difficoltà ma di proseguire con determinazione il proprio cammino, coscienti della felicità di cui godremo nell’assaporare i frutti del nostro lavoro. 

LA FANTASIA
A volte non conosciamo il potere della fantasia e dell'immaginazione. 
Non riusciamo mai a lasciare alle spalle completamente il nostro passato, a dimenticare per un attimo chi siamo e gli eventi che ci hanno segnato, a credere che quando non troviamo la strada giusta e tutto appare complicato possiamo sempre ricominciare da capo e sentirsi di nuovo giovani, limpidi, fiduciosi, pieni di energia e di buoni propositi; 
ci impegniamo in un viaggio per abbandonare i nostri problemi, ma scopriamo che se non li avremo risolti in partenza questi ci seguiranno come logori brandelli della nostra esistenza; nonostante ciò non sappiamo tuffarci in un'esperienza, abbandonarvisi e viverla appieno, niente cattura davvero il nostro interesse, perché tutto scorre via nel turbine delle sollecitazioni procurate dai mezzi di comunicazione che inducono al consumo immediato; anche se conduciamo ampie relazioni sociali in realtà non stacchiamo davvero la spina perché non ci aspettiamo niente di nuovo e importante per la nostra crescita, pertanto non ci apriamo veramente al mondo.
Ogni tanto occorre invece fermarsi, assaporare il silenzio e la compagnia di noi stessi, immergersi nei nostri pensieri, nella lettura di un libro, in un'attività creativa o sportiva che ci faccia star bene e ci carichi di nuova forza per proiettarsi nel futuro.

SONO FELICE
Sono sempre felice. 
In ogni momento corro, salto, danzo all'aria aperta, il sole e il cielo azzurro alti sopra di me, il vento impetuoso che mi avvolge.
Scovo la bellezza in tutto ciò che mi circonda: il verde dei prati, l'aria pungente del mattino, i fiori, i frutti, gli insetti colorati. 
La compagnia frizzante e spensierata degli amici mi travolge, così come le mie attività preferite, alle quali mi dedico con passione. 
Niente può scuotere il mio benessere e la mia tranquillità perchè sono fermamente animata dalla convinzione che la vita, dopo un periodo difficile, non finisca mai di sorprendermi, e che esista sempre uno spiraglio, una via di uscita alla quale approdare prima o poi. 
Sono così fiera di non scoraggiarmi mai!

L'ALTALENA
Oggi a quasi diciotto anni ho riscoperto il piacere di dondolarmi sull'altalena del mio giardino. 
E dire che da bambina ci andavo così poco! 
Il sole al tramonto tinge di arancio i campi, le coltivazioni di mais e i piccoli boschi circostanti. 
Se ho tempo non aspetto tempo e se una cosa, anche la più sciocca, mi fa star bene, la prendo e la assaporo finchè la mia voce interiore non mi dice di smettere!

ISTANTI
Sono convinta che alla fine ci ricordiamo dei bei momenti trascorsi insieme, del brio e della naturalezza che sprigionano, più che delle note di grigiore, della consuetudine affettata, delle attenzioni scrupolose dettate dalle buone maniere di cui non smettiamo mai di abbondare, che frenano e condizionano il nostro comportamento e le nostre aspirazioni. 
Adoro gli istanti carichi di energia che scaturiscono all'improvviso come una cascata che cade al suolo per la prima volta, fragorosa nella sua portata, o come lo zampillo sottile di una fontana che schizza in aria.

UN'ESPLOSIONE DI COLORI
Ho immaginato a più riprese come potrebbe essere la mia vita se mi si presentasse la possibilità di superare tutti i limiti che la ostacolano. 
Senza dubbio non subirebbe più alcuna restrizione: romperei in un attimo le barriere della gabbia della prudenza, del pregiudizio, dell'inesperienza e come una meteora incandescente darei luogo a un'esplosione di colori e di gioia, spalancherei il mio cuore, aprirei le braccia al mondo, mi lascerei inondare dalla sua luce e a mia volta irradierei raggi cristallini, forti e splendenti verso chi mi circonda.

LA GENTILEZZA
Mi accade di dimostrare troppa sensibilità, gentilezza e benevolenza in alcune occasioni che invece non lo meritano, come ripenso più tardi; d'altronde è proprio conoscendole che è possibile regolare al meglio il proprio modo di porsi. 
Mi piace affrontare le piccole sfide di ogni giorno con pazienza e costanza per interiorizzarle e trarne insegnamento, ma non per questo me ne do eccessivamente pensiero, tanto meno quando mi vedo costretta a recitare la parte della tappezzeria da muro... detto questo, penso però che un po' di delicatezza e disponibilità verso chi mi sta vicino mi faccia sentire meno sola, ogni tanto, soprattutto quando ho bisogno di aiuto. 
Quando mi dimostro cordiale e propositiva offro un esempio positivo agli altri, ricevo sostegno, considerazione e affetto, tengo in pugno le situazioni e mi sento la vera protagonista di esse; per questo la gentilezza è in grado di umiliare chi decide di privare il prossimo della propria attenzione. 
Il comportamento degli altri dipende per prima cosa dal mio!

IL CONFRONTO
Vorrei capire perchè a volte pensiamo che tutto quello che ci viene domandato per sincero o formale interessamento, per acquisire esperienza attraverso informazioni utili o soltanto per dare inizio a una conversazione venga sfoderato per giudicare e stabilire un confronto tra persone. 
Capita di coltivare delle relazioni per un fine utilitaristico, per risolvere problemi comuni del quotidiano, e in questi casi di conseguenza proviamo timore a raccontare di noi, di aprirci e confidarci all'altro e restiamo sulla difensiva, sospettosi, preoccupati di compromettersi, di essere criticati e derisi perchè noi stessi siamo spesso pronti a criticare e a deridere. 
Purtroppo ci ritroviamo a salutare in una cerimonia di baci e abbracci chi abbiamo appena preso in giro!

L'ALLEGRIA
Avverto spesso il desiderio di portare l'allegria tra la gente, di scacciare via la noia dovuta a scarsa iniziativa, pregiudizi, timore di donarsi al prossimo, scarsa fiducia nel presente e nell'avvenire.
Mi piacciono i frutti colorati e succosi della freschezza di chi si sente giovane, della complicità amichevole, dell'entusiasmo di condividere delle esperienze insieme. 
A volte invece i confini sono troppo ben definiti, le aspettative reciproche scontatamente prevedibili, e talvolta mi accade di assumere il contegno serioso che noto attorno a me per timore di sembrare inopportuna. 
Sbaglio forse?

ANIMO RIVOLUZIONARIO
Le persone sensibili comprendono subito le situazioni e vi rispondono adeguatamente, si impongono con determinazione nel corso degli eventi, sono carismatiche, attirano il consenso altrui e osservano la realtà con senso critico; nutrono stima e rispetto verso il prossimo e si mobilitano per apportare il loro contributo ogni volta che qualcuno si trovi in difficoltà. 
Quale animo è più rivoluzionario del loro? 

A SHINING THESAURUS
Gloria turned around and saw something strange at the end of the road. It was a little ball made of glass. A multicolour light was coming from it. It was an unexpected event.
It had a key and as Gloria opened it everything around her became bright as at dawn. A microscopic fairy popped out. - Who are you? - Gloria asked.
- Before answering you, I am going to ask you some questions. How about today? -
- Oh, I was at school and I was quite unhappy. Some of my classmates were jealous of my good marks. When I asked them for some help, they criticized me harshly, even if I had been generous with them before - she answered.
Therefore she went on saying they were unfair in front of the teacher and she felt better. Then she explained: - Actually, when I am upset, if something unjust happens to me or to my friends, I usually show my opinions in public. But even if sometimes it is difficult for me to talk, I often express myself painting, writing my reflections, playing the piano, exploring nature -.
At this point, the misterious, shining creature said:- I am your imagination, I am the only person who can help you when you are hopeless. Trust me, follow me! -.
Gloria was very happy and excited and her heart felt as it were going to explode. She took the little ball, threaded it in a golden chain and decided to wear it forever. Gloria thought that she could not have been luckier in her life finding this thesaurus.

UN TESORO SPLENDENTE
Gloria si voltò e scorse qualcosa di strano al termine della strada. Si trattava di una piccola sfera di vetro da cui proveniva una luce policroma. Era un fatto inaspettato.
Aveva una chiave e non appena Gloria la aprì tutto attorno a lei divenne chiaro come all'alba. Una minuscola fata spuntò fuori. - Chi sei? - domandò Gloria.
- Prima di risponderti, ti farò alcune domande. Com'è andata oggi? -
- Oh, mi trovavo a scuola e mi sentivo piuttosto infelice. Alcuni miei compagni erano gelosi dei miei buoni voti. Al momento in cui ho chiesto loro aiuto, mi hanno criticata aspramente, anche se in precedenza mi ero dimostrata generosa - rispose.
Quindi aveva continuato sostenendo in presenza del professore che erano stati scorretti e si era sentita meglio. Poi spiegò: - In verità, quando sono irritata, se qualcosa di ingiusto accade a me o ai miei amici, sono solita manifestare le mie opinioni pubblicamente. Ma anche se a volte è difficile per me parlare, spesso esprimo quello che provo attraverso la pittura, scrivendo delle riflessioni, suonando il pianoforte, esplorando la natura -.
A questo punto la misteriosa, brillante creatura disse: - Io sono la tua immaginazione, l'unica entità che potrà aiutarti quando ti troverai priva di ogni speranza. Fidati di me, seguimi! -.
Gloria era molto felice ed eccitata e sentiva come se il cuore stesse per esploderle. Afferrò la piccola palla, la legò a una catenina d'oro e si propose di indossarla per sempre. Era convinta che non avrebbe potuto essere più fortunata nella sua vita trovando questo tesoro.